Il Forex è un mercato dei cambi esteri del tipo “Over the Counter” o “OTC”. Questa definizione implica il fatto che per il Foreign Exchange Market non esistono sedi fisiche ben definite e geograficamente localizzate, non esiste un ufficio centrale, non esiste una “clearing house”.
Si tratta di un vero e proprio “mercato globale” che tocca, a livello mondiale, tutti i punti nevralgici finanziari collegati alle operazioni finanziarie senza identificarsi nello specifico con nessuno di essi.
Il Forex è fondato su una rete, composta da “nodi” sparsi un po’ dappertutto sulla superficie terrestre. Questi “nodi” rimangono sempre in collegamento tra loro grazie all’ausilio delle nuove tecnologie informatiche.
Tutte le più importanti città del Mondo, nonché sedi delle Borse finanziarie più grandi ed attive, come Londra, New York, Tokyo, Singapore, Francoforte, Ginevra, Zurigo, Parigi e Hong Kong, partecipano alle attività svolte all’interno del Foreign Exchange Market, in un intreccio di fusi orari e aperture-chiusure giornaliere delle piazze-finaziarie.
Il meccanismo per il quale il Forex resta aperto ventiquattro ore su ventiquattro, come ci ricorda il sito Esperti di Trading, per quasi tutta la settimana, cinque giorni su sette ad eccezione delle feste comandate, è semplice: quando una Borsa chiude, l’attività del Forex si sposta nella Borsa successiva che, grazie alle differenze di fuso orario rimane aperta di più; una volta che anche questa Borsa chiude, si passa a quella successiva e questo avviene per tutta la settimana.
Le transazioni operate sul Forex avvengono in maniera diretta tra i partecipanti del mercato che si accordano tra di loro sulle modalità di espletamento delle operazioni.
Anche nel caso di grandi Banche e non di semplici partecipanti, i criteri su cui si fondano le negoziazioni sono i medesimi, senza permettere così ad alcuni soggetti di esercitare un potere maggioritario sul mercato, modificandolo ed influenzandolo direttamente.
Nel mercato al dettaglio, le transazioni si verificano in seguito alla richiesta, da parte del cliente, di un contratto scritto, ufficialmente stipulato con un Forex broker cioè dal mediatore che non si assume nessun rischio.
Ottenuto il contratto, il Forex broker richiede in cambio un deposito di fondi che il Forex trader utilizzerà per negoziare ed operare nel mercato.
All’interno del mercato Forex operano diversi tipi di partecipanti. Tra i primi, e più rari, ricordiamo coloro che vendono o acquistano monete estere per portare a termine affari sul mercato dei beni: si tratta dei partecipanti che devono convertire una valuta in un’altra per condurre operazioni di compravendita di beni.
Ad esempio questo è il caso di un importatore che acquista all’estero dei beni e deve per questo pagarli con una valuta diversa dalla sua: converte perciò la sua moneta in quella estera necessaria al pagamento.
Una seconda e di gran lunga più diffusa tipologia di partecipanti è, invece, quella dei cosiddetti “speculatori”: si tratta di operatori che portano a termine transazioni con l’unico fine di trarre profitto dalle oscillazioni dei tassi di cambio delle valute estere.
Le operazioni di Forex trading online possono durare pochi minuti oppure prolungarsi per anni. Si è calcolato che una larga fetta del mercato Forex sia occupata da questo tipo di partecipanti: si stima che gli speculatori siano il 90-95% dei partecipanti attivi all’interno del Foreign Exchange Market.
Tutti gli operatori sul Forex, piccoli o grandi, esperti o principianti, singoli o società, sono una piccola ma importante parte della complessa ed articolata struttura su cui si basa il Forex, che, come altri prodotti finanziari, ruota attorno ai fatidici concetti della domanda e dell’offerta detti anche “bid” e “ask”.
Il Forex è attualmente considerato il mercato finanziario più ampio e più liquido al mondo. I suoi trend sono in continua crescita: aumenta il volume di denaro movimentato al suo interno, aumentano i suoi partecipanti, aumentano le società di brokeraggio e di servizi ad esso collegate.
Tutto ciò è frutto di diverse decadi di evoluzione, che a partire dalla conclusione degli accordi del Bretton Woods hanno portato il mercato delle valute estere ad imporsi per dimensioni ed importanza a livello internazionale.